Twitch ban: gli streamer vanno in diretta su DLive
Twitch è una popolarissima piattaforma di live streaming, dove i creator condividono una moltitudine di contenuti con i loro follower.
Attualmente, sebbene la base tradizionale di Twitch sia il mondo del gaming e della condivisione con gli appassionati, la piattaforma si è piuttosto diversificata.
Ora ci sono profili diversi che parlano di arte, cibo, cinema e persino del mondo della natura.
Si tratta di un portale particolarmente frequentato dai giovanissimi e nell’ultimo periodo, Twitch è stata oggetto di una disputa molto complessa relativa al comportamento poco etico di alcuni streamer.
Se hai seguito le ultime notizie, saprai che la piattaforma viola di streaming ha emesso un vero e proprio ban per rendere la vita difficile agli streamer dei casinò che trasmettevano da siti illegali. In questo articolo scopriremo cosa sta succedendo nella pratica.
18 ottobre: il cambiamento epocale di Twitch
La piattaforma viola partendo da questa data, non consentirà più ai gamer di fare le live da siti illegali senza licenza. Parliamo di portali che sono privi di riconoscimento per operare Gioco a Distanza. Sono portali senza concessione che però propongono Live Game, slot machine online e table games.
Questi siti illegali, alcuni dei quali con licenza in Curaçao, sono stati definiti dallo stesso Twitch come “insufficienti per proteggere i consumatori”, spesso giovanissimi.
Il Twitch ban ha di fatto scatenato le ire di tanti creator abituati oramai a fatturare milioni di dollari al mese, proprio grazie a questi siti di iGaming illegale.
Alcuni di loro infatti, hanno dichiarato di ricevere dalle società milioni di dollari mensili per la sponsorizzazione sul video, tramite la sola condivisione di link di affiliazione.
Ma già dal 12 agosto, Twitch aveva deciso di vietare la condivisione dei link di affiliazione, con un unico e importante obiettivo, ovvero proteggere il pubblico di spettatori.
In effetti, da quel momento in poi, i creator non hanno più potuto parlare apertamente dei partner in affiliazione durante le live. La decisione ha di certo scosso il mondo dell'iGaming.
Dopo il ban di Twitch gli streamer si spostano su DLive
Effettivamente nel corso del 2022, le slot online sono diventate uno dei trend più redditizi. Non solo nei siti di gioco che propongono anche Crazy Stats consultabili gratuitamente.
Ma le slot online gratis sono diventate una fonte di reddito per ogni creator che nelle live facesse promozione di link di affiliazione.
E la categoria Virtual Casino è stata indubbiamente una delle top trend dell’anno: un fenomeno non esente da polemiche.
Dopo aver bannato le forme di live legate ai Virtual casinò, gli streamer più determinati hanno deciso di aggirare il problema, spostandosi altrove. Infatti, molti di loro si sono spostati su Dlive, un portale di streaming nato nel 2017.
Proprietà di BitTorrent dal 2019, DLive è diventata la piattaforma di riferimento per streamer più estremi, dopo l’inasprimento delle normative di Twitch e YouTube.
Insomma, finora DLive è stata più spesso usata da suprematisti bianchi, complottisti, gruppi neonazisti, etc.
Quindi, il ban di Twitch ha permesso alla piattaforma Dlive di cogliere la palla al balzo, invitando gli streamer a trasmettere dal suo portale.
Una decisione non troppo legittima, poiché ha tutto l’aria di voler aggirare un problema. Ciò, senza tenere conto dei danni che questo tipo di streaming possa generare sul pubblico di giovanissimi.
DLive: il tuo streaming, le tue regole
DLive ha nel mese di ottobre messo in home page gli stream di Virtual Casino, sfruttando al massimo questo passaggio.
D’altronde, il loro slogan “Your Stream, Your Rules”, parla molto chiaro, facendo intendere una maggiore libertà d’espressione.
Insomma, DLive desidera porsi come alternativa non solo a Twitch, ma anche a YouTube e Facebook e sembra stia funzionando.
Alcuni streamer bannati sulla piattaforma viola come l’australiano AussieSlots è ora uno dei creator più visualizzati su su DLive.
Sempre l’australiano “Syztmz” e il canadese “Xposed”, hanno sfruttato le live di Twitch per far sapere alla community che si sarebbero spostati sul competitor DLive.
Concludiamo sottolineando quanto questo sito sia molto piccolo rispetto ai rivali e piuttosto popolare al di fuori dell’Europa, per cui è abbastanza improbabile che gli streamer italiani decidano di migrare là. Tuttavia, restiamo in attesa di scoprire cosa succederà in futuro.