Meta condannata per violazione del "Decreto dignità": sanzione di 750mila euro
Meta, un'azienda multinazionale, è stata sanzionata dall'Autorità Garante per la Concorrenza e del Mercato per aver violato il "Decreto dignità". La sanzione amministrativa di 750mila euro è stata inflitta per aver pubblicizzato giochi con premi in denaro, c.d. gambling e betting, in violazione della normativa italiana.
Violazione del "Decreto dignità"
Il "Decreto dignità" è un provvedimento legislativo italiano adottato nel 2018 che vieta la pubblicità, diretta o indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite in denaro su qualsiasi mezzo, tra cui manifestazioni sportive, culturali o artistiche, trasmissioni televisive o radiofoniche, stampa, internet e affissioni. Inoltre, è vietata ogni forma di sponsorizzazione di eventi, attività, manifestazioni, prodotti o servizi che possa "istigare" alla dipendenza dal gioco.
Il decreto ha provocato una serie di reazioni da parte delle aziende e dei soggetti interessati, in quanto limita fortemente la possibilità di fare pubblicità per i giochi e le scommesse online. In particolare, l'articolo 9 del decreto vieta la pubblicità, diretta o indiretta, per giochi o scommesse con vincite in denaro su qualsiasi mezzo, tra cui manifestazioni sportive, culturali o artistiche, trasmissioni televisive o radiofoniche, stampa, internet e affissioni. Inoltre, è vietata ogni forma di sponsorizzazione di eventi, attività, manifestazioni, prodotti o servizi che possa "istigare" alla dipendenza dal gioco.
Il decreto è stato varato con l'intento di contrastare il dilagante fenomeno della ludopatia in Italia e proteggere i consumatori dai rischi connessi al gioco. Tuttavia, ha causato anche una serie di polemiche e critiche da parte di coloro che ritengono che queste misure possano danneggiare le aziende del settore e limitare la libertà di scelta dei consumatori.
Meta e la violazione del "Decreto dignità"
Meta è stata sanzionata dall'Autorità Garante per la Concorrenza e del Mercato per aver violato il "Decreto dignità" attraverso la pubblicità di giochi con vincite in denaro su Facebook. L'Autorità ha scoperto che l'azienda aveva promosso sulla piattaforma di social media giochi come slot machine, scommesse sportive e lotterie, tramite annunci pubblicitari e post sponsorizzati. Questi annunci erano visibili a un vasto pubblico e potevano incoraggiare le persone a giocare, violando la legge italiana.
La difesa di Meta e le ragioni della sanzione
Meta ha cercato di difendersi sostenendo di aver adottato tutte le misure necessarie per garantire il rispetto delle norme in materia di pubblicità di giochi con premi in denaro. Tuttavia, l'Autorità Garante per la Concorrenza e del Mercato ha ritenuto che le misure adottate non fossero sufficienti a evitare la violazione della normativa. La sanzione è stata inflitta perché Meta ha violato la normativa italiana non vietando la pubblicità di giochi con premi in denaro. L'Autorità Garante per la Concorrenza e del Mercato ha riconosciuto che l'azienda era a conoscenza delle leggi in materia e non aveva adottato misure sufficienti per evitare la violazione.